Le banche e i "cattivi" consigli

30.06.2013 12:15

Sempre più spesso i nostri potenziali clienti, interessati all'acquisto delle case che proponiamo loro, ci dicono che, quando si rivolgono alle proprie banche per monetizzare i titoli in cui hanno investito i propri risparmi, si sentono dire che questo non è il periodo propizio per investire nell'acquisto di un immobile e, di conseguenza, vengono caldamente sconsigliati dal ritirare i propri risparmi per procedere all'acquisto di una casa.

Ma è un buon consiglio, o è magari un consiglio non del tutto disinteressato, dettato più dall'interesse della banca che non da quello del cliente?

Sulla totale discutibilità del suggerimento di non investire nel mercato immobiliare, soprattutto se per acquistare la propria prima casa, abbiamo già scritto in un precedente articolo (Perchè conviene investire sulla casa) e quindi non ci torniamo su. Ci limitiamo solo a dire che una casa mantiene il suo valore nel tempo (anzi lo aumenta, soprattutto se acquistata in un momento di crisi come questo, in cui il mercato è vicino ai suoi minimi), mentre un investimento in titoli azionari o obbligazionari (inclusi i titoli di stato) è assai più volatile. Chi acquista una casa sa che ha protetto il valore del denaro investito e che, in caso di necessità, riuscirà a recuperarlo. Chi acquista titoli (e ancora una volta sottolineiamo inclusi i titoli di stato!) corre sempre il rischio di ritrovarsi con un mucchietto di carta straccia: ricordate cosa è successo qualche anno fa a chi ha investito i suoi risparmi nei titoli di stato argentini? O più recentemente a chi ha investito in titoli di stato della Grecia o di Cipro?

Appurato che una casa protegge il valore del denaro investito, che interesse hanno le banche a sconsigliarlo? La risposta si chiama regolamentazione di Basilea (e potete guardare voi stessi di cosa si tratta cliccando qui). Questi regolamenti, a protezione del cliente e degli stati da fallimenti bancari, obbligano le banche al rispetto di alcuni parametri, fra cui un capitale minimo e un  rapporto minimo tra capitalizzazione e esposizione.

Cosa significa?

Significa, per esempio, che le banche devono garantire una predefinita riserva di liquidità e non possono erogare crediti per più di un prederterminato rapporto rispetto alla loro capitalizzazione. Cominciate a capire perchè le banche italiane non stanno più erogando mutui ai privati e sovvenzioni alle aziende? Sono tutte sottocapitalizzate. Rischiano, qualcuna più di altre, di non rispettare i parametri del regolamento di Basilea e quindi di non poter più operare autonomamente. Ecco perchè non solo non erogano credito, ma sono anche restie a perdere la liquidità depositata dai loro clienti, e cercano in tutti i modi di dissuaderli, con cattivi consigli, dal ritirare i propri risparmi per investirli in settori  differenti da quello finanziario (come l'edilizia) non controllati dalle banche.

Come ci si difende da questi cattivi consigli?

Solitamente, difendersi dai cattivi consigli non è semplice, soprattutto se a darli sono persone che approfittano di una loro supposta maggiore competenza. Ma in questo caso è molto più facile di come sembra. Ricordatevi che il denaro è vostro, non delle banche, che si limitano a custodirlo per voi e devono, in qualunque momento, eseguire i vostri ordini. Se insistono nello sconsigliarvi, chiedete che vi mettano per iscritto i loro suggerimenti, in risposta ad una vostra richiesta di prelievo del vostro denaro. Vedrete che non saranno più così convinti di insistere nei loro cattivi consigli.

Soprattutto, ricordatevi che i soldi sono i vostri e sono il frutto del vostro risparmio. Non date retta al primo consiglio che vi arriva. Non fidatevi (neppure del nostro!). Documentatevi, leggendo pareri di esperti realmente indipendenti. E se avete bisogno di una casa, preoccupatevi di acquistarne una di qualità, costruita con materiali innovativi e di elevata classe energetica. Solo così proteggerete i vostri risparmi, non seguendo consigli interessati di chi non può promettervi nessun rendimento garantito, per il semplice motivo che non esiste un rendimento garantito sempre e comunque.