La certificazione energetica
Sempre più spesso si sente parlare di certificazione energetica degli edifici. Ma di cosa esattamente si tratta, ed è davvero importante considerararla per chi acquista o affitta una casa?
La normativa
Iniziamo a dare un'occhiata veloce alla normativa. Tutto nasce da una Direttiva dell'Unione Europea del 16 dicembre 2002 (la Direttiva 2002/91/CE), sucessivamente modificata dalla Direttiva 2005/32/CE del 6 luglio 2005. Entrambe sono state emanate allo scopo di ridurre i consumi energetici per la climatizzazione degli edifici e, conseguentemente, le emissioni di CO2 nell'ambiente. In Italia queste direttive sono state recepite dapprima dal Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192, successivamente modificato dal Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311.
La situazione normativa è in forte divenire. Recentemente, l'Unione Europea ha emesso una nuova direttiva, la 2012/31/UE, che sostituisce le precedenti e che adegua le prescrizioni ai più recenti obiettivi di risparmio energetico e di salvaguardia dell'ambiente contenuti nel programma 20-20-20. Tale direttiva non è ancora stata recepita in Italia.
Sostanzialmente queste direttive contengono un insieme di indicazioni progettuali sui criteri di progettazione e costruzione dei nuovi edifici, ed indicazioni su come classificare gli edifici stessi sulla base dell'energia necessaria per climatizzarli (riscaldarli d'inverno e raffrescarli d'estate). Sulla base di questi consumi, gli edifici vengono suddivisi in 7 classi energetiche, contraddistinte da una lettera, la A per i più virtuosi, fino alla G per i più "spreconi". Esiste poi un'ottava classe, la A+, che contraddistingue gli edifici a consumi quasi zero, cioè gli edifici che sono quasi autosufficienti dal punto di vista energetico.
E' ovvio che l'ammontare dei consumi previsti per le singole classi dipenda dal clima della regione in cui sorge l'edificio considerato. Per l'Emilia Romagna, su cui sorgono le abitazioni che AF Immobiliare propone, la suddivisione in classi è quella della tabella seguente, in cui, per ogni classe, sono riportati i valori ammissibili dei consumi, espressi in kWh/m2 all'anno.
Classe energetica | Consumi (E) ammessi |
A+ | E < 25 |
A |
25 ≤ E < 40 |
B | 40 ≤ E < 60 |
C | 60 ≤ E < 90 |
D | 90 ≤ E < 130 |
E | 130 ≤ E < 170 |
F | 170 ≤ E < 210 |
G | E ≥ 210 |
Aspetti pratici
Ma tutti questi aspetti tecnici, cosa significano da un punto di vista pratico, e come si passa da una classe energetica ad un'altra? La cosa è molto meno difficile da capire di come può sembrare.
Chi sono i nemici del risparmio energetico nelle nostre case? Chi ci fa bruciare più combustibile e consumare più energia elettrica? Prima di tutto le dissipazioni. Muri non ben isolati, finestre che chiudono male e fanno passare spifferi d'aria sono le maggiori cause di spreco. Poi vengono le caldaie, che devono avere rendimento adeguato, così come i condizionatori. Passare da una vecchia caldaia a gas ad una di quelle moderne a condensazione significa un abbattimento consistente dei consumi. Se poi, invece di una tradizionale caldaia a combustibile si installasse una pompa di calore, il risparmio sarebbe ancora più significativo (anche se, oggi, il costo delle pompe di calore è ancora elevato). Ecco quindi che ciò che ci interessa e che dobbiamo guardare sono proprio i materiali utilizzati (c'è o non c'è l'isolamento a cappotto dei muri esterni? i serramenti sono adeguati ed essi stessi certificati?) e gli impianti (che tipo di caldaia è stata installata? quali condizionatori?).
Ma è davvero così consistente il risparmio? Il calcolo e' semplice. Supponiamo di voler calcolare quanto ci costa riscaldare una casa al confine tra la calsse B e la A (come quelle che vi propone AF Immobiliare). Ipotizziamo quindi un consumo di 40 kWh/m2 anno. Bene, per generare 1 kWh/m2 servono circa 0,104 Nm3/m2 di metano (metro cubo standard di metano per metro quadrato di superficie). Quindi, un appartamento di 120 m2 (praticamente uno di quelli che vi proponiamo), in un anno consumerebbe 40 x 0,104 x 120 = 499,2 Nm3 di metano. Ad un costo di 0,91 €/Nm3 dato dall'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas per il IV trimestre 2012, la spesa sarebbe di 499,2 x 0,91 = 454 € all'anno.
Ipotizziamo adesso che la stessa casa sia in classe D, e abbia quindi un consumo di 110 kWh/m2 anno (un consumo tipico di un'abitazione costruita 20 - 30 anni fa e mediamente manutenuta). A parità di superficie (120 m2), il consumo di metano sarebbe adesso di 110 x 0,104 x 120 = 1372 Nm3, con una spesa di
1250 € all'anno. Quasi 3 volte di più!
E' chiara adesso l'importanza della classe energetica? Pensate che triplicando i consumi, triplicano anche le emissioni di CO2 in atmosfera e quindi vivere in una casa di buona classe energetica significa non solo risparmiare in prima persona, ma risparmiare anche l'ambiente! Virtuosi due volte!
La nostra offerta
AF Immobiliare crede nella tecnologia e crede che l'ambiente debba essere preservato per quanto possibile e ad un costo che sia sostenibile da tutti. Per questo motivo usiamo tutti gli accorgimenti costruttivi per garantire anche nel tempo la classe energetica dichiarata, offrendo un prodotto competitivo anche dal punto di vista del prezzo.
Ma non solo: le nostre case nascono predisposte per poter facilmente accedere alla classe energetica superiore. Chi fosse disponibile ad un investimento iniziale leggermente più alto (che si ripaga però nel giro di pochi anni!) può chiederci di realizzare le opere mancanti per ottenere la certificazione in classe A o anche in classe A+. Saremo lieti di studiare con voi le soluzioni ottimali.